Inchiodati alla Gioia

Manifesto esistenziale che trasforma la consapevolezza dei nostri limiti in un inno alla gioia come unica scelta possibile.

PENSIERI

12/9/20241 min read

Mio Dio, che luce! Questa mattina sembra che nulla possa sottrarsi alla sua straripante presenza. Occupa tutto.
Il fiume la riflette in variazioni continue, quasi che fosse una tastiera e la luce stia suonando i suoi tasti in combinazioni sempre diverse.
Sono i giorni in cui il burbero Inverno, stanco infine di se stesso, vive delle crisi d'identità e senza rendersene conto, al mattino, distrattamente, indossa abiti che sono propri della Primavera.
La montagna innalza lo spirito di chi la guarda, mano a mano che gli occhi dell'osservatore salgono verso l'alto, seguendo il suo profilo, fino alla cima.
Tanti invisibili uccellini impegnati in canti senza causa e senza scopo, infinite e gioiose goccioline di suono.
Gli alberi, ancora privi delle loro foglie, sembrano anime nude che nulla hanno da nascondere. Rifletto che, al pari degli uomini, sono di gran lunga molti più belli ora di quando indossano i loro fruscianti abiti.
Mi chiedo - come mi sento in questo momento? Lo so bene, sono triste.
Un giorno dovrò abbandonare tutta questa Meraviglia, e per quanto lontano possa essere quel giorno, per quanto io possa impegnarmi nel frattempo, non riuscirò mai, mai, a godere di tutta questa Bellezza.
Ma quanta è la Bellezza del mondo?
Ecco una di quelle quantità che, proprio come fanno le dimensioni dello Spazio, sfugge alla comprensione del pensiero.
Al pari della Meraviglia, così l'Affetto: come non riuscirò a godere tutta la Bellezza del mondo, ugualmente non riuscirò mai a godere tutto l'affetto che c'è da ricevere, non riuscirò mai a dare tutto l'Affetto che c'è da dare.
Penso che Essere, vuol dire essere inchiodati con le spalle al muro: non c'è scampo signori miei, alla Gioia non esiste alternativa.
E a quelli che scelgono di far abitare il loro animo da altre emozioni mi viene da chiedere: ma chi ve lo fa fare?